giovedì 29 dicembre 2011

La fine del mondo storto

Mauro Corona è uno dei miei scrittori preferiti. Ormai già da molti anni i suoi libri ispirano il mio stile di vita. L’ultimo libro suo che ho incominciato a leggere (con il nuovo e-book regalatomi dalla mia ragazza) è questo:

Nelle prime pagine, e penso anche nel resto del libro, la storia è quella di un mondo in cui finiscono i combustibili fossili. Niente più petrolio, gas, carbone. Quindi niente elettricità, riscaldamenti ecc.

In effetti sono attirato ancora di più da questa storia per il fatto che uno dei pensieri ricorrenti della mia vita ultimamente è proprio questo: la fine della vita come la conosciamo. Ormai lo sappiamo che il petrolio non ci durerà ancora per molto, a questo ritmo. Già io mi stupisco che ce ne sia ancora petrolio. Ho letto da qualche parte che mediamente una persona in Italia consuma un barile di petrolio al mese. 159 litri. Penso che neanche di acqua ne beviamo così tanta. E’ una quantità esagerata. Il mondo consuma 25 miliardi di barili all’anno. O_O E se dovesse finire? Come faremmo? Il mondo non è pronto per un passaggio improvviso da petrolio ad elettricità. I riscaldamenti non funzionerebbero. Le macchine nemmeno. E via dicendo, insomma, ci sarebbe una vera e propria crisi. Non quella di adesso che ci priva di qualche soldo. Saremmo privati di tutto. Anche del lavoro. Perchè a parte i contadini, chi può lavorare senza elettricità?

E’ una visione catastrofica, ma un po’ me la auguro. Stiamo esagerando su questo pianeta. Siamo dei bambini davanti alla nutella. Non ci sappiamo regolare e prima o poi ci verrà il mal di pancia e la diarrea.

Io a tal proposito, siccome già prevedo questi possibili eventi, mi sto premunendo in vari modi. Non sto qui a scrivere tutto, ma senza fretta sto iniziando a pensare a cosa fare in caso di catastrofe ambientale, crisi mondiale, ecc. Sembrerò un pazzo, ma sempre meglio essersi preparati per nulla, che non essersi preparati per qualcosa. E’ lo stesso discorso che ci facevano le mamme quando eravamo piccoli: “cambiati le mutande che se ti devono portare all’ospedale poi ti trovano con le mutande sporche”. Le nostre mamme non ci auguravano di andare all’ospedale, ma in caso fosse successo almeno non ci saremmo fatti trovare con le mutande sporche. Per me è la stessa cosa.

Magari ne parlerò nel blog man mano che concretizzo qualcosa, anche se il mio progetto sarebbe anche quello di fare un forum in cui riunire tutte le idee concrete per questo tipo di preparazione “da pazzi”.

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